Classe: Magnoliopsida
Ordine: Lamiales
Fam.: Oleaceae
Gen.: Olea
Sp.: europea
Origine
L'origine dell'olivo si perde nei millenni, si pensa che provenga dall'Asia Minore, più precisamente tra il Caucaso, l'Altopiano Iraniano, le coste Siriane e Palestinese da dove poi si è diffuso nel corso dei millenni nel bacino del Mediterraneo, nelle zone costiere e sub-costiere di quasi tutto il bacino mediterraneo. Da alcune scoperte avvenute nei fondali della Palestina è emerso che la sua origine risale fino a 6.000 anni fa', lo dimostra anche il ritrovamento nell'area siro-palestinese di resti della coltivazione di olivi simili a quelle selvatiche di oggi.
Caratteristiche botaniche
L'olivo (Olea europea) è una pianta con longevità ultrasecolare, ha foglie persistenti e, allo stato selvatico, comincia a fruttificare dopo un lungo periodo giovanile conservando per molti anni una buona produzione; presenta foglie lanceolate lunghe in media da 5 a 8 centimetri, verdi nella parte superiore, grigio argento nella parte inferiore, per la presenza di numerosi peli che la proteggono da eccessiva traspirazione, con durata media di circa 2 anni.
L'apparato radicale è alquanto esteso e molto superficiale, costituito principalmente da radici avventizie che si espandono lateralmente e superficialmente; nell'albero adulto la zona del colletto (punto di intersezione tra fusto e radice) risulta ingrossata ed ampia (prende il nome di "pedale" o di "ceppaia" o di "ciocco") ed è caratterizzata dalla presenza di formazioni più o meno sferiche, dai quali facilmente si sviluppano dei germogli (polloni); se la base di un pollone risulta interrata, emette con facilità radici, dando luogo al "pollone radicato".
Il tronco, grigio-verde e liscio fino al decimo anno circa, poi nodoso, scabro con solchi profondi e contorto ed assume colore scuro, è più o meno lungo a seconda della forma di allevamento scelta; piante ultrasecolari possono raggiungere dimensioni ragguardevoli, sia in altezza che in larghezza. Sul tronco sono inserite le branche che recano i rami; su questi nascono i germogli che sono le ramificazioni che si sviluppano nell'annata.
I germogli che nascono sul dorso dei rami e branche e crescono rapidi e vigorosi sono detti succhioni.
Le foglie si formano sul ramo dalla primavera all'autunno e restano vitali fino a due anni di età; all'ascella di ogni foglia si trova una gemma, che potrà dare luogo una infiorescenza (se era gemma a fiore) o ad un germoglio (se era gemma a legno). Molte gemme a legno possono rimanere ferme e svilupparsi anche dopo vari anni, come per esempio in seguito a grossi tagli di potatura.
Il fiore dell'olivo è ermafrodita, possiede cioè uniti gli organi maschili (due stami) e quello femminile (pistillo); è molto piccolo (3-5 mm) e la sua corolla è costituita da quattro petali biancastri saldati fra di loro alla base; il pistillo è tozzo, breve, provvisto di uno stimma ampio piumato, ricco di papille e quindi molto adatto a trattenere facilmente il polline. Tuttavia una buona parte delle varietà italiane è auto-sterile, pertanto la fecondazione dell'olivo è prevalentemente eterogama (cioè con piante che presentano due tipi distinti di fiori): la fecondazione è anemofila (cioè avviène per mezzo del vento), anche a notevole distanza tra le piante. Un fenomeno tipico dell'olivo è rappresentato dall'aborto dell'ovario che manifesta in diversa misura nelle diverse varietà e, nella stessa varietà, in proporzioni diverse da un'annata all'altra, è un fenomeno che consiste in una mancata o insufficiente crescita dell'ovario ed è fortemente influenzato dallo stato di nutrizione dell'albero e pertanto la sua incidenza può essere attenuata attraverso l'applicazione di una buona tecnica colturale; meno del 10% dei fiori arriva a completa maturazione con i frutti. I fiori non sono singoli ma riuniti in una infiorescenza, simile ad un piccolo grappolo, chiamata comunemente "mignola". Le mignole si sviluppano dalle gemme a fiore che si formano all'ascella delle foglie e cominciano a svilupparsi; si dice che l'olivo è nella fase della "mignolatura"; questa è seguita dalla fioritura vera e propria (apertura dei fiori) che, a seconda delle annate e della latitudine, può avvenire tra la fine di aprile e il mese di giugno. Dopo 6 mesi si avrà la maturazione delle olive formatesi dai fiori (circa il 5% dei fiori).
I frutti pesano da 2 a 20 grammi ed hanno un colore che cambia ("invaiatura") dal verde al giallo al viola al nero violaceo; maturano a partire da ottobre e contemporaneamente al viraggio del colore si svolge la maturazione o "inoliazione" durante la quale nella polpa dimunuisce il contenuto in acqua, zucchero e acidi e aumenta quello in olio.
La fruttificazione, cioè la produzione di olive, dipende da fattori collegati allo sviluppo annuale della pianta, fattori sia nutrizionali che agronomici (irrigazione, potature, raccolta); una maggiore carica di frutti avviene con minor accrescimento di germogli e quindi minor fruttificazione nell'anno successivo.
Anno di carica buona produzione, ridotta attività vegetativa; anno di scarica bassa produzione, elevata attività vegetativa.
Esistono centinaia di varietà (cultivar) di olive, da olio, da mensa e a duplice attitudine, che hanno forma e dimensioni differenti e sono caratterizzate da un diverso rapporto tra nocciolo e polpa e quindi da un contenuto medio di olio variabile dal 18 al 27%. La loro produttività dipende da moltissimi fattori, climatici e colturali che determinano il ritmo biennale della piena produzione.
Un numero così elevato di cultivar è dovuto a modificazioni del genotipo (a causa di mutazioni gemmarie fissate per via vegetativa o per incrocio spontaneo e successiva disseminazione) o per fluttuazione dei caratteri varietali a seguito di condizioni ambientali.
Nel disciplinare di produzione di origine protetta "D.O.P Molise" che ha avuto il riconoscimento pubblicato sulla G.U. della Repubblica Italiana n°137 del 14/06/2000 insieme alla varietà Leccino per la provincia di Isernia è riportata l'Aurina utilizzate per almeno l' 80%, congiuntamente o disgiuntamente, per il restante 20% da altre varietà autoctone.
I sesti di impianto, le forme di allevamento e i sistemi di potatura, degli stessi oliveti devono essere quelli capaci di meglio valorizzare le caratteristiche qualitative degli oli
Nel territorio del parco dell'olivo di Venafro ricadono diverse varietà, si omettono quelle Nazionali catalogate, mentre si riportano a titolo divulgativo le caratteristiche bio-morfologiche e fenologiche di quelle autoctone meno conosciute, quali:
|
AURINA
|
ROSSUOLA
|
OLIVASTRO DRITTO
|
OLIVATRO D'APRILE
|
peso oliva
|
1-1,2 gr
|
1,7 gr
|
1,2 gr
|
1,2 gr
|
caratteri
|
Tardiva e graduale; nero corvino; sferoidale
|
Precoce e graduale; nero corvino; ovoidale
|
Tardiva e graduale; nero corvino; ovoidale
|
media e graduale; rosso vinoso; ellissoidale
|
produttività
|
Alternata; alta
|
Alternata; media
|
Costante; elevata
|
Costante; elevata
|
resistenza
|
Freddo; stress idrici;
|
Freddo; stress idrici;
|
Freddo; stress idrici;
|
Freddo; stress idrici;
|
resa in olio
|
16-20%
|
16-20%
|
16-20%
|
16-20%
|
carattteri
organolettici tipici dell'olio |
Colore giallo aureo;
fruttato delicato e armonioso |
Fruttato maturo
|
Fruttato di oliva matura
|
Fruttato di oliva verde
|